È possibile passare un tempo disteso con i propri figli? Stare con i propri figli senza correre e rincorrere la tabella di marcia, magari in perenne ritardo fin dal mattino? Questa domanda, che mi ha fatto mesi fa un’amica, ha lavorato dentro di me e più volte è tornata a galla. Quindi eccomi qui a scriverne, meglio tardi che mai direbbe qualcuno 😊

Cosa si intende per un tempo disteso?

Intanto è meglio chiarire cosa si intende per un tempo disteso. È stata la prima domanda che è venuta in mente anche a me. Si potrebbe definire come “un tempo nel quale si possa perdere tempo”. Dove la perdita di tempo sarà solo apparente, abituati come siamo a vivere sempre un tempo produttivo, performante e iperattivo.

Più in generale si potrebbe definire un tempo che permetta di stare con i propri figli senza avere il pensiero assillante di quello che dovremo fare dopo, di dove dovremo andare, delle cose da ricordare e della cena da preparare. Tutti pensieri legittimi, ma che in certi momenti possono essere forse posticipati per qualche mezz’ora. O non c’è tempo?

È il tempo che manca?

La risposta nascosta a questa domanda potrebbe essere infatti questa: è solamente un problema di mancanza di tempo? O c’è anche altro? Le nostre vite moderne sono normalmente abbastanza frenetiche e lasciano pochi spazi vuoti, lenti, liberi. Le cose da fare sono tantissime, per non dire infinite e se si ha qualche figlio al seguito aumentano a dismisura. Come in tutte le cose però io credo che qualcosa si possa sempre scegliere.

Qualche settimana fa sembrava fosse già arrivata la primavera: il cielo azzurro, la temperatura tenue, il fiume avvolto dai riflessi e colmo di canoe. Prendo baby D al nido con il solo e unico desiderio di portarlo a casa il più presto possibile, avendo 157 cose da fare e disfare. E invece no, lui a casa non voleva proprio andarci, esprimendo più che bene i suoi desideri con tutta la forza dei meravigliosi terrible two. Così, cogliendo questa sua richiesta, ci siamo fatti una lunga passeggiata con tappa finale all’altalena e allo scivolo (la mia tolleranza ai parchi giochi si è drasticamente ridotta dopo l’overdose fatta in passato).

È stato un tempo lento, esclusivo e ricco con il mio piccolo di casa. Ha fatto bene a me quasi più di quanto abbia fatto bene a lui. Naturalmente questo ha voluto dire anche recuperare le varie incombenze in un altro momento, ma sono tornata a casa più carica di energia di quanto fossi 2 ore prima.

Come favorire questo tempo disteso con i figli?

Questo esempio per me è la conferma di un punto fondamentale, spesso solo intuito senza darvi poi seguito.

Questo tempo disteso serve in primo luogo a me. Serve per stare davvero con i miei figli, per capire come stanno, per sintonizzarmi, per ridere, per essere assolutamente presente mettendo via pensieri, urgenze, scadenze.

Considerato questo, ci sono alcuni accorgimenti organizzativi utili per allenarsi a favorire un tempo disteso, a creare le condizioni perché ci possa essere questo tempo con una certa cadenza, se riteniamo sia fondamentale.

Ci sono così tante variabili che spesso non è possibile prevedere e costruire a tavolino questa condizione, ma alcuni piccoli accorgimenti possono aiutare a stare con i propri figli senza correre.

3 Accorgimenti utili per un tempo disteso con i figli

1. Lasciare del tempo libero nell’agenda pomeridiana dei propri figli

ipotizzando un giorno di libertà da impegni prefissati. Un paio di ore che a seconda delle stagioni e delle settimane si possano passare in libertà con i propri figli o con uno di loro a turno. Del tempo da tenere per stare insieme a loro: il contenuto varierà a seconda delle condizioni e delle necessità.

2. Pianificare questo tempo leggero nella nostra agenda e avere delle idee.

Ci sarà la volta che sarà semplicemente dedicato a fare i compiti e poi a leggere un libro insieme. Oppure sarà per fare una passeggiata insieme e prendere un gelato o si andrà al parco con i pattini e lo skate. Oppure ci sarà la volta in cui non si potrà fare proprio nulla e si dovranno piegare insieme i panni o fare la spesa.

3. Alternare i tempi.

Ci sono momenti in cui non si hanno aiuti e più bambini al seguito. Pomeriggi e giornate complesse. Allora ci si può aiutare alternando i tempi, ossia dedicando del tempo esclusivo a turno ai propri figli, proponendo diverse alternative. I grandi possono aiutare ed essere degli alleati. Flessibilità, immaginazione e intraprendenza possono venire in aiuto e cogliere un’opportunità dove non la si vedrebbe.

La cosa essenziale è provare a preservare del tempo dove l’impegno principale sia stare insieme. Mettere via le preoccupazioni, i pensieri, le scadenze. Come? Una buona organizzazione può aiutare a togliere dalla mente il pensiero persistente di ciò che è rimasto in sospeso che ci toglie dall’attimo presente.

E se il tempo non si trova?

Sento venire a galla quest’obiezione perché in effetti può sembrare che il tempo non ci sia. Per rispondere a questo mi vengono in mente due cose per me fondamentali: l’analisi delle priorità e la gestione del tempo.

Per analisi delle priorità intendo davvero la scoperta e riscoperta ciclica di ciò che è davvero importante nella nostra vita. E se qualcosa è importante deve avere il giusto spazio e il tempo adeguato.

Per quanto riguarda la gestione del tempo trovo che l’organizzazione per blocchi di tempo possa essere davvero una svolta se riusciamo ad adattarla con creatività e intelligenza alla nostra settimana.

Infine non occorre partire da grandi cose, ma da quelle piccole. Come fermarsi a guardare i propri figli e fare una partita a carte insieme. Una partita a carte potrebbe regalare più risate e abbracci di ciò che si pensa!

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