Si può camminare in montagna con i bambini senza che la giornata diventi una penitenza ma un piacere per tutta la famiglia? Dopo questa estate passata prevalentemente in montagna mi sento davvero di poter rispondere positivamente e con entusiasmo a questa domanda. Piccoli camminatori si diventa!
I miei figli hanno ormai fra i 5 e i 10 anni e a quest’età non ci dovrebbero essere grosse difficoltà a camminare per qualche ora, tuttavia è anche una questione di abitudine e compagnia.
Le fasi dei piccoli camminatori
Sorpassata la fase del marsupio o dello zaino (che è comunque impegnativa e va bene solitamente se c’è un solo bambino da portare) subentra la fase del “non voglio camminare” alternata alla fase del “corro su per la montagna”, salvo poi rimanere senza forze dopo qualche metro. Insomma, il panorama è vario e per la mia esperienza posso dire che è necessario educarsi a camminare iniziando da piccole passeggiate alternate a vere e proprie gite, insieme a una grande fiducia nei nostri piccoli camminatori. La Bellezza affascina anche loro, la fatica si può fare insieme e la soddisfazione per aver raggiunto la meta aumenta la propria autostima e il desiderio di ripetere l’esperienza.
Nulla di tutto ciò è immediato, soprattutto se avete una prole numerosa al seguito. Conta tantissimo lo spirito che i genitori hanno durante l’escursione, un tempo esclusivo che rimane sospeso, nel quale ci si può raccontare e scoprire. In tutto questo è utile avere a mente alcuni piccoli accorgimenti che possono aiutare i bambini a camminare più a lungo di quanto avrebbero pensato, godendosi anche loro la giornata.
Come invogliare i bambini a camminare?
Quali accorgimenti è utile adottare per aiutare i bambini? Piccoli camminatori si diventa, ma occorre che gli adulti aiutino i bambini in questa impresa. Ecco 5 consigli che mi sento di poter dare a tutti coloro che desiderano camminare in montagna con i bambini.
1. Camminare in compagnia di altre famiglie e soprattutto di altri bambini. Questo cambia tutto e ha cambiato la nostra prospettiva nelle passeggiate e nelle gite che abbiamo fatto negli anni. Se andiamo con degli amici è abbastanza sicuro che raggiungeremo la meta senza problemi, magari con fatica, ma i bambini faranno gruppo fra di loro e non ci sarà tempo per lamentarsi. Provare per credere.
2. Fare delle soste con spuntini energetici. Non tutti i piccoli camminatori hanno la stessa resistenza e le stesse forze. E’ importante fare delle tappe, bere e avere qualche piccolo spuntino energetico che ridia forza e fiducia ai piccoli camminatori. Un pezzo di cioccolata, una caramella, del pane, dello zucchero o della marmellata possono fare la differenza.
3. Mantenere un ritmo di camminata lento e costante, senza fermarsi in continuazione. Fermarsi in continuazione farà fare molta più fatica, così come avere un ritmo non costante nella camminata. Seguire il passo di chi sta davanti a noi è l’ideale per andare avanti godendoci lo spettacolo della natura.
4. Iniziare con gite panoramiche adatte all’età dei bambini, con percorsi prevalentemente all’ombra se si è in estate e senza eccessivo dislivello. Il paesaggio che abbiamo intorno a noi può incidere molto sull’entusiasmo dei bambini e sulla loro resistenza.
5. Premiare l’impegno dei bambini con un pranzo degno della montagna, che sia un pic-nic o un pranzo al rifugio. Questo farà bene sia a noi che ai bambini e non dimentichiamo qualcosa di dolce!
Piccoli camminatori si diventa: provare senza scoraggiarsi
Non bisogna scoraggiarsi se alle prime gite si fa più fatica, soprattutto se i bambini si lamentano. Occorre provare e riprovare, partendo da ciò che ci piacerebbe fare o vedere: un lago è per esempio una meta che solitamente entusiasma anche i bambini. Poter mettere i piedi a bagno, lanciare i sassi, osservare il fondale e i colori del lago permette di gustare l’arrivo ancora di più.
Incredibilmente il ritornello che i miei figli intonavano a giorni alterni era proprio questo: “Mamma, oggi che gita facciamo?”. Le lamentele continuano ad esserci, ma il gusto per la camminata e il desiderio di scoprire nuovi luoghi prevale e ha guidato questa estate trascorsa in montagna.
ciao Ho insegnato 14 anni nelle scuole elementari e media nella provincia di Bolzano e ho partecipato a diverse escursioni didattiche come accompagntrice e … i bambini tedeschi camminano nel bosco e in salita come se nulla fosse, i bambini italiani …. oddio che esperienza, i bambini italiani non camminano, non amano il bosco, se piove si annoiano, non sanno fare niente di creativo con le pietre (se non lanciarsele addosso), con le foglie o con i rami (tendenzialemte). Oggi che ti scrivo (25/9) piove, per i Tedschi é lo stesso, escono e vanno in montagna, nel bosco, per sentieri, gli Italiani (tendenzialmente, per cultura o mentalità) restano a casa a prendere la noia. Penso che sia molto importante per i bambini aiutarli a conoscere la natura, il bosco, l’andare a piedi per ore, il correre in salita, … si impara molto, senza i libri, si cresce, sono lezioni di vita gratis e molto istruttive ed anche salutare. ciao e frazie
Stare nella natura è essenziale per i bambini, concordo! Eh mi sa che i tedeschi in questo hanno proprio un altra mentalità..!
Sai, anche se per ora non ho bambini, a questa cosa ci ho sempre molto pensato. Sono una che ama le lunghe passeggiate e in viaggio cammino per km, senza mai stancarmi. Ma tutti mi dicono che prima o poi dovrò arrendermi, quando si hanno figli tutto cambia. O_o
Questo tuo articolo è consolante, mi fa ben sperare. ^_^
Buon fine settimana.
Valentina
Sicuramente cambiano tante cose, è un mondo nuovo che inizia, ma non vuol dire che non si faranno più passeggiate, anzi se è una tua passione di sicuro sarai ancora più motivata a trasmetterla ai tuoi figli! Ciao!