Ci sono sfide che affrontare da soli é come pensare di poter scalare una montagna con le infradito ai piedi, mentre inizia a nevicare. La sfida dell’educazione digitale regge in pieno questo paragone, da soli è impossibile, invece insieme si può fare, allora perché non provare a mettersi d’accordo?
E’ una sfida inedita e ogni giorno ci sono nuove evidenze di come si stia evolvendo: nessun genitore moderno se ne può più disinteressare. E allora come affrontarla? Negli ultimi mesi mi sono come dire, imbattuta nel progetto dei Patti Digitali. Quello che si sta pian piano costruendo è una strada che possa diventare un aiuto concreto e creativo alle famiglie: un percorso che qualche mese fa ho iniziato ad approfondire e che oggi vi racconto.
Non solo occorre avere l’attrezzattura adatta per affrontare la sfida, ma, facendo un passo indietro, é ancora più importante mettersi insieme a qualcun altro. Per capire cosa è meglio portarsi dietro, cosa possiamo lasciare a casa, come equipaggiare noi e chi ci sta vicino, quale strada percorrere, quando e perché. O ancora, chi vale la pena seguire in questo percorso, quale strada intraprendere, a cosa stare attenti, cosa gustarsi e quali tentativi fare.
Quando la miccia si accende
A marzo 2019 mi sono ritrovata fra le mani un libro che mi ha aperto un mondo: un libro che è andato in profondità su tanti aspetti legati al digitale, a partire dal tema che è un po’ la punta dell’iceberg per noi genitori, ossia la consegna dello smartphone ai ragazzi (se non ai bambini).
Il libro in questione è “Smartphone, 10 ragioni per non regalarlo alla Prima Comunione (e magari neanche alla Cresima)” di Stefania Garassini.
Se avessi solo letto il libro (che è già moltissimo) non credo che sarei arrivata fin qui. Il libro è stato come la miccia e mi ha spinto a parlarne con altri genitori e amici. Ho iniziato a parlarne prima con alcune mamme, poi a consigliarne la lettura a chi tirava fuori l’argomento e infine ho iniziato ad approfondire di più quanto proposto, leggendo e studiando molti dei libri e degli articoli citati nella bibliografia (alla fine di ogni capitolo c’è infatti una utilissima e breve lista di riferimenti essenziali).
La vera svolta è incontrare un amico
La vera svolta è stata incontrare in questo percorso alcune famiglie che avevano la stessa preoccupazione e tensione per l’argomento. Di fatto fra di noi avevamo già messo in atto un Patto Digitale, ossia ci eravamo messi d’accordo su alcune regole e consuetudini, sul momento più o meno nel quale avremmo consegnato lo smartphone ad uso personale ai nostri figli e su alcuni criteri condivisi. Siamo stati supporto gli uni agli altri, rischiando e facendo tentativi fuori dal coro intorno a noi, supportandoci per un utilizzo attivo, creativo e condiviso della rete.
Poi questo argomento ha iniziato a invadere le nostre giornate, in particolare dopo alcuni incontri pubblici svolti con l’autrice del libro e genitori di bambini e ragazzi. Ci siamo ritrovati insieme a tanti altri genitori appartenenti a diverse scuole di Torino e provincia a dialogare insieme sul rapporto con le nuove tecnologie e la crescita dei nostri figli.
Insieme si può fare. E se ci mettessimo d’accordo?
A quale età consegnare uno smartphone ad uso personale? Come gestire gli schermi in famiglia? Quali App e quali videogiochi utilizzare? Per quanto tempo? Cosa evitare e cosa invece favorire? Come educarci a un utilizzo che sia consapevole e attivo?
Queste sono solo alcune delle numerose domande che affollano la mente dei genitori, senza trovare risposte chiare, motivate e definite.
Nasce da questa rete di genitori un primo Comitato di genitori: ci si ritrova insieme con lo scopo di aiutarsi e educarsi in questo ambito. Tante idee si uniscono a professionalità diverse con in comune una forte sensibilità verso il tema del digitale. Da qui nasce il Progetto dei Patti Digitali di Torino, un progetto che vuole essere un aiuto concreto e reale alle famiglie, a partire dal modello dei Patti Digitali che si sta sviluppando in diverse realtà in Italia.
Per saperne di più, visionare il patto, diffonderlo e firmarlo: Patti Digitali Famiglie Torino.