Social & preadolescenti: profilo pubblico o profilo privato?

Social e preadolescenti: un tema delicato a cui tutti i genitori moderni dovrebbero dedicare attenzione, interesse e approfondimento. La possibilità di scegliere se impostare un profilo pubblico o un profilo privato all’interno dei social è un particolare importante nell’ambito dell’educazione digitale dei ragazzi.

Questo post vuole approfondire questo aspetto per valutare con consapevolezza la scelta più indicata per un preadolescente che si trova con lo smartphone in mano e si affaccia al mondo dei social.

Conoscere i Social 

Che si sia un genitore social o che si abbia escluso questo mondo dai propri interessi c’è qualcosa che comunque si dovrebbe fare con figli preadolescenti o adolescenti che vivono con uno smartphone in mano: conoscere e capire come funziona il mondo dei social. Va da sé che avere un profilo può essere utile per capire meglio di cosa si sta parlando e del mondo nel quale ci si va a immergere, ma non è obbligatorio.

Innanzitutto, è bene sapere che ci sono dei limiti d’età per l’iscrizione a un profilo social e c’è un banalissimo motivo alla base: i contenuti proposti non sono contenuti per bambini sotto i 13 anni (e forse neanche sopra). Considerato questo, è ormai consuetudine che molti ragazzi, con il consenso dei genitori, abbiano già un loro profilo oppure inizino ad averne uno sotto la supervisione di un adulto.

Tenere aperto il dialogo

Avere un dialogo con i propri figli su questo punto è naturale e può portare i suoi frutti. Come parlarne con loro se riteniamo giusto aspettare o rimandare l’apertura di un loro profilo?

“Il mondo dei Social è complicato: crescendo sarai in grado di valutare maggiormente le conseguenze delle tue azioni. So che ti affascina e ti attrae la possibilità di comunicare e condividere con i tuoi amici: piace molto anche a noi adulti!”

Attenzione: non avere un profilo Social, non significa non usare Internet e la rete fino a 13 anni. Anzi! Questi anni sono quelli in cui noi adulti possiamo e dobbiamo accompagnare i ragazzi per far crescere la loro educazione al digitale!

Nel momento in cui si accede ai social e si crea un proprio profilo ci sono alcuni punti critici che è bene mettere a fuoco per individuare la posizione che interessa tenere. Una delle impostazioni principali che si possono selezionare nei social, pensando a Instagram per esempio, riguardano la scelta fra profilo privato o profilo pubblico.

Profilo pubblico o profilo privato?

Di cosa stiamo parlando esattamente?

Profilo privato significa che chi vuole iniziare a seguire l’account (e quindi leggere e vedere post, reel e stories) potrà farlo soltanto con l’autorizzazione del proprietario del profilo: sarà dunque il ragazzo ad approvare le richieste di segui che arrivano, senza che sia un processo automatico. Una volta dato l’ok, il follower (colui che segue) potrà vedere il profilo, le stories e tutte le foto.

Profilo pubblico significa invece che chiunque può decidere di seguire il profilo, leggere i post e guardare i reels e le stories in qualunque momento. O anche solo guardare e leggere tutti post, senza essere un follower. In qualunque momento, senza nessuna autorizzazione e senza che lo si veda.

Quale profilo è consigliato per i ragazzi?

Il buon senso suggerisce di iniziare con un profilo privato, accettando solo le amicizie di persone che si conoscono già, di persona, nel mondo reale. Si potrebbe valutare in futuro poi di cambiare l’impostazione, ma tutto dipende dalla finalità. Infatti la vera domanda da farsi e da mettere a tema e suggerire ai ragazzi è:

“perché vuoi aprire un profilo su questo social?”

La risposta potrebbe risiedere nel desiderio di seguire qualche cantante o idolo del momento o di imitare amici e compagni. Oppure potrebbe trattarsi di voler creare un profilo dove inserire delle foto su un hobby particolare o su una passione. Ci si potrebbe chiedere ancora:

  • ne vale la pena?
  • È questo il mezzo appropriato e adatto al fine e al momento?
  • Quale potrebbe essere il valore aggiunto?
  • Quanto tempo si vuole dedicare a questa attività?

Il ruolo educativo dei genitori

Si potrebbe ingenuamente pensare che una volta consegnato lo smartphone, avendo considerato quello il momento opportuno per maturità del ragazzo e necessità logistiche, il lavoro educativo sia finito. Invece continua, anzi spesso aumenta. Dialogo, osservazione, accompagnamento e vigilanza sono senza dubbio indispensabili.

A cosa stare attenti?

Come un minore di 13 anni può fingersi più grande e creare un profilo dichiarando una diversa data di nascita, così qualunque profilo che non si conosce può nascondere dietro chiunque: anche quel ragazzo che sembra il vicino di casa.

Prima di accettare un follow è bene controllare o cercare di capire a chi corrisponda quell’account e verificare di conoscerlo davvero. Dare uno sguardo alle foto (se ce ne sono) e a chi segue quel profilo, a quali sembrano gli interessi. Fare più attenzione di quello che la fretta consiglierebbe e farlo insieme ai nostri figli. Prendere del tempo per capire insieme come stare su questo social e con quale finalità.

L’opportunità che si presenta è trasformare questa circostanza in una nuova occasione di crescita per ragazzi e genitori.

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