Negli ultimi mesi sono usciti tantissimi articoli sul tema del digitale: ecco la rassegna stampa su digitale bambini e ragazzi che avresti voluto leggere e che ora trovi racchiusa in un unico luogo. Otto articoli che meritano la nostra attenzione, per non perderne traccia sono archiviati in questo post, così da poter essere letti nel momento opportuno e per poterci dedicare la giusta attenzione.

Tutto è iniziato con la lettura di una storia davvero particolare, una storia uscita sul Washinton Post il 1 maggio che mi ha davvero colpito e ha dato spunto a questo post. Forse perché mi ha ricordato quanto possano essere imprevedibili le conseguenze di alcune (coraggiose) azioni e di quanto bene possano generare. Soprattutto quando riguardano persone implicate con l’educazione dei giovani, quindi insegnanti, educatori o semplicemente genitori. L’articolo completo in inglese lo trovate qui e se preferite trovate anche la traduzione in italiano qui, nella sezione documenti utili (per gentile concessione di una mamma della Rete dei Patti Digitali Torino).

Il Milanese Imbruttito su bambini e smartphone

L’ 8 maggio sul Blog del Milanese Imbruttito esce un articolo dal titolo Sta cosa dei bambini con lo smartphone ci sta sfuggendo di mano: un po’ di dati (allarmanti). Eh si, in effetti i dati che piano piano stanno emergendo possono risultare allarmanti, ma forse possono essere utili per iniziare a farsi alcune domande e mettere in discussione alcune scelte o abitudini che abbiamo preso senza rendercene conto.

La scienza ci dice ormai una cosa chiara. Usare precocemente i social network influisce negativamente sul rendimento scolastico, ma anche sul grado di soddisfazione e benessere generale di bambini e ragazzi. 

Un articolo interessante da leggere, leggero e al tempo stesso profondo, qui il link.

Un’ipotesi per aspettare

Di quanto sia conveniente aspettare a consegnare uno smartphone ad uso personale e della realtà dei Patti Digitali di Comunità ne parla Simone Lanza in questo interessante articolo del 21 febbraio scorso che potete leggere qui

L’impatto di un utilizzo precoce dei social

Sempre a tema utilizzo precoce, il 9 Maggio sul Sole 24 Ore esce un articolo che cita il prezioso lavoro di Marco Gui, direttore del Centro Benessere Digitale di Milano-Bicocca.

L’uso precoce dei social network da parte di bambini e ragazzi influisce negativamente sul loro rendimento scolastico, nonché sul grado di soddisfazione e benessere generale. In realtà la correlazione negativa tra l’accesso precoce allo smartphone e il rendimento scolastico era già stata misurata e adesso per la prima volta in Italia si guarda nello specifico all’uso dei social.

«Parliamo di correlazione e non di causalità – tiene a precisare Marco Gui -. Ma quello che vediamo analizzando questi primi dati è che la correlazione nei social è peggiore rispetto a quella dello smartphone».

Qui il link per leggere l’articolo completo.

Rassegna stampa digitale: come tutelare bambini e ragazzi?

Sicuramente avrete sentito parlare dello psicologo americano Jonathan Haidt e del suo ultimo libro “The anxious generation”. In questo volume lo psicologo sociale propone un’analisi delle cause dell’attuale vertiginoso aumento dei problemi di salute mentale negli adolescenti. Una delle cause secondo lo studioso è proprio l’accesso precoce a smartphone e social media che, tra l’altro, impedisce o riduce quell’esperienza del mondo fisico che ogni bambino fa attraverso il gioco. Se volete saperne di più vi invito a iniziare leggendo questo articolo di Stefania Garassini del 16 aprile.

Tornado in Europa, che la salute mentale dei giovani sia messa a rischio da un uso eccessivo di smartphone e social media è rilevato anche in una recente ricerca condotta in 3 grandi città della Finlandia, con un effetto più svantaggioso per le ragazze.

In Francia inoltre si è aperto un dibattito notevole sul tema e sui limiti d’età che sia necessario porre, arrivando a dare delle indicazioni abbastanza chiare per quanto riguarda età e servizi. Niente smartphone in Francia a chi ha meno di 11 anni e social under 15, questo si legge in questo articolo del 15 aprile.

Infine è proprio di qualche giorno fa la notizia dell’indagine avviata dalla Commissione Europea su Meta, proprietaria di Facebook, Instagram e Whatsapp, accusata fra l’altro di utilizzare tecniche manipolative nei propri servizi inducendo forme di dipendenza nei bambini. Stefania Garassini nell’articolo che cita questa notizia si pone alcune domande preziose che vi ripropongo:

“Forse per arrivare a una vera soluzione dovremmo allargare lo sguardo e chiederci seriamente come società quanto davvero contano oggi per noi i bambini e gli adolescenti? Che cosa siamo disposti a fare per garantire loro una crescita sana, tutelando l’infanzia per quello che è senza lasciare che le spinte commerciali le erodano fino a eliminarla?”

Rassegna stampa su digitale bambini e ragazzi

Leggere tutti questi articoli mi ha preso del tempo, ma occorre davvero “perdere del tempo” per avere degli elementi che aiutino a capire quale è la posta in gioco, dove stiamo andando e cosa ci é chiesto. Di sicuro ci è chiesto di rispondere a quello che sta succedendo e che ormai ha diverse evidenze scientifiche. Rispondere e prendere posizione, educarci ed educare nell’ambito del digitale.

Vi riepilogo qui tutti i link degli articoli di cui si è accennato in questo post, così se volete ci date un occhio. Ne vale sicuramente la pena, buona lettura.

Questi gli articoli citati:

  1. Articolo del Washington Post del 1 Maggio sulla scelta coraggiosa di un preside, in inglese qui e la traduzione in italiano la trovate qui
  2. Articolo sul Blog del Milanese Imbruttito
  3. Articolo di Simone Lanza sullo smartphone che può attendere e sui Patti Digitali: per approfondire il progetto su Torino vi ripropongo questo post dove trovate tutte le informazioni
  4. Intervista a Marco Gui, direttore Centro Benessere Digitale di Milano-Bicocca, sul Sole 24 Ore
  5. Articolo di Stefania Garassini sul libro “the Anxious generation” di Haidt
  6. Niente smartphone in Francia a chi ha meno di 11 anni e social under 15 (articolo del 30 aprile
  7. Ricerca condotta in Finlandia e gli effetti sulla salute mentale
  8. Indagine avviata dalla Commissione Europea su Meta di Stefania Garassini

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