Come gestire il tempo che i nostri figli passano davanti agli schermi?

E’ da tempo che mi pongo questa domanda e siccome me l’hanno posta più mamme negli ultimi tempi, mi ritrovo qui a scriverne. Come gestire e come trovare un equilibrio che ci soddisfi per quanto riguarda il tempo che i nostri figli passano davanti agli schermi?

Probabilmente in questo ultimo anno di pandemia mondiale piùgenitori hanno iniziato a fare i conti con questa domanda, tra didattica a distanza, lockdown, quarantene e tanto tempo da passare chiusi in casa. Non parliamo poi di chi si ritrova con figli adolescenti, ma lì parte di queste riflessioni dovrebbero aver già maturato una certa esperienza e delle abitudini condivise in famiglia.

Il tempo che i nostri figli passano davanti agli schermi è variegato sia per le diverse attività (scolastiche, didattiche, ludiche, di intrattenimento) che per la tipologia di dispositivi che utilizzano (che sia il PC, il tablet, la TV o uno smartphone). Infine, naturalmente incide l’età dei bambini, fattore da non sottovalutare e che deve spingerci a valutare con attenzione ciò che viene proposto.

Bambini e tempo davanti agli schermi: il primo passo è valutare e osservare

Occorre prendersi un tempo per osservare i nostri figli in azione e valutare tempi e modalità adeguate. Ogni famiglia è unica e così anche l’equilibrio che vogliamo ricercare, non possiamo affidarci a ricette generiche e preconfezionate. Inoltre spesso l’utilizzo della tecnologia è una fonte di tensione nelle famiglie: non è semplice capire quali limiti sia bene stabilire e non è detto che debbano essere gli stessi per ogni figlio. La dove ci sono più figli la difficoltà a trovare un equilibrio è anche dettata dal fatto di essere in tanti, con età e consapevolezza diverse.

Allora da dove iniziare per trovare un equilibrio, cosa osservare e con quale scopo?

Innanzitutto occorre avere chiaro quali sono gli schermi che i nostri figli utilizzano e tenere conto del tempo totale al quale vengono esposti. Che sia la TV, il PC, il tablet, i video giochi o la musica e i video che ascoltano e guardano.

A seconda dell’età utilizzeranno uno o più strumenti: quanti ne utilizzano? Li lasciamo da soli davanti allo schermo o è un’attività condivisa? Li utilizzano ogni giorno o alcune volte alla settimana? Vogliamo inserire queste attività solo quando non c’è da studiare (se parliamo di bambini in età scolare) o a fine pomeriggio? E’ un’attività condivisa tra più figli o ognuno ha bisogno di uno spazio e un tempo dedicato?

Ogni famiglia è diversa, ogni bambino anche e le fasi della vita ancora di più. Ricordo che quando i bambini erano piccoli un cartone prima di cena era l’ancora di salvezza per mettere in tavola un pasto dignitoso. Oggi come oggi invece, accendiamo la TV 1 o massimo 2 volte a settimana per vedere un film insieme. Poi ne discutiamo ed è una esperienza davvero bella per tutti. In compenso oggi a casa nostra ci sono altri schermi che concorrono verso la gara dell’attenzione dei bambini.

Occorre farsi più domande e pensare alla propria routine settimanale. E poi provare, sbagliare, ricentrarsi e infine decidere le regole che possono aiutarci a gestire bene questo tempo e trovare un equilibrio benefico per tutti, genitori e figli. Occorre avere presente che ciclicamente quell’equilibrio avrà bisogno di aggiustamenti e cambiamenti.

Poche regole per iniziare: stabilire tempi e modalità

Una volta passato questo periodo di osservazione e riflessione si possono stabilire delle regole per gestire il tempo davanti agli schermi. Le regole non devono essere delle prigioni nelle quali rinchiuderci, ma dei promemoria per ricordarci cosa abbiamo valutato sia adeguato. E’ essenziale stabilire una regala di tempo precisa, io per esempio senza una regola di tempo precisa avrei difficoltà a convivere con i videogiochi. C’è sempre qualcosa d’altro da guardare e approfondire o un motivo per continuare a giocare, secondo mio figlio (Ma grazie a Dio il tempo a disposizione è terminato e bisogna proprio spegnere!)

Analizzando i diversi strumenti o device che si usano, si possono stabilire tempi e modi, decidendoli anche insieme ai figli (sempre con autorità e idee di base chiare).

Ci sono tanti suggerimenti che mi sentirei di dare.

Per esempio alla TV si possono guardare non solo cartoni o film, ma anche documentari di geografia e scienze o cartoni in lingua inglese.

Sul tablet si possono trovare moltissime APP educative e didattiche utili e da scoprire insieme ai nostri figli. Scaricare insieme delle APP sul tablet può essere una buona occasione per insegnare ai nostri figli se e quando è opportuno scaricarne una. Tutto sembra gratis, ma non lo è: è bene insegnarglielo. Oppure ci sono tante altre domande che sarebbe utile farsi, alcune le trovate qui.

Spesso i miei figli vogliono ascoltare musica da You Tube con il rischio di rimanere incollati a video poco adatti alla loro età. Allora ho preso l’abitudine di collegare le casse e far ascoltare solo la musica, senza guardare i video. Vi consiglio le casse che utilizziamo noi, se volete le trovate qui.

Così come possono essere molto utili i tutorial su Youtube, però vanno visti con moderazione, perché un tutorial tira l’altro e potrebbe non esserci mai una fine!

Infine si può decidere di avere un computer dedicato alla famiglia per un uso condiviso ed è bene posizionarlo in una stanza comune, come potrebbe essere la sala, e non la camera dei figli. Un luogo comune dove sia possibile supervisionare la navigazione in rete.

Proporre sempre delle alternative

Una volta superato il limite stabilito può succedere che i vostri figli vi chiedano una deroga, un’aggiunta. E’ normale, sono entusiasti del gioco che stanno facendo o molto presi dal video e vi chiedono di continuare. L’importante è essere prepararti e avere i mezzi per valutare la richiesta.

Se vi sembra che ci sia stato abbastanza tempo, o che non sia di nuovo il momento di stare davanti a uno schermo, semplicemente proponete una alternativa. I bambini hanno bisogno di proposte. Ancora di più in questo tempo dove molte attività sono sospese o non si può praticare sport.

Le alternative sono molteplici, proponete attività che richiedano un coinvolgimento diretto. Attività dove il reale possa mostrarsi e dove si debba interagire, dove si possano mettere le mani in pasta e la mente al lavoro. Ci sono sempre alternative, sta a noi scegliere quali proporre a seconda del momento e dei figli coinvolti. Per esempio penso ai giochi da tavolo, giochi di carte, scacchi, disegni, pittura, calcio balilla, lettura ad alta voce. Oppure cucinare qualcosa insieme, mettere a posto uno scaffale, scrivere a un amico.

Bambini e tempo davanti agli schermi: cosa è davvero importante?

Io credo che la cosa più importante sia sempre trovare un equilibrio tra le attività online e quelle offline. I bambini sono sempre bambini e hanno bisogno di stare fuori, di muoversi e sfogarsi. Il meglio è poter stare nella natura, attività rigenerante anche per noi adulti.

Poi non dimentichiamoci di osservarli sempre, se cominciamo a notare dei comportamenti o degli atteggiamenti che ci allarmano cerchiamo di approfondire. Per esempio, se un bambino non avesse più voglia di uscire di casa o chiedesse solo di giocare a un videogioco, comincerei a farmi qualche domanda. Qui trovate alcuni consigli per utilizzare la tecnologia in modo sicuro e positivo che condivido e apprezzo.

Questa rimane una delle sfide educative nuove che noi genitori ci troviamo a dover affrontare. Può essere una grande occasione per genitori e figli di avvicinarsi e scoprire insieme le tante potenzialità che ci offre oggi la tecnologia. Occorre (solo) tutta la nostra disponibilità a metterci in gioco, senza paura di sbagliare. Perché tanto sbaglieremo di sicuro, ma ne usciremo più forti!

8 COMMENTI

  1. Articolo molto equilibrato e con ottimi consigli! Come dici è molto importante porsi questo problema, e osservare, i bambini poi fanno fatica ad avere e a mettersi dei limiti quindi è il genitore che deve porli, altrimenti loro andrebbero avanti ad oltranza davanti a uno schermo (già lo facciamo noi). Sono convinta che questi limiti sia molto importante che vengano definiti fin da quando sono molto piccoli, perchè sviluppare una dipendenza, un atteggiamento compulsivo a una giovane età è un attimo, e dopo modificarlo diventa molto duro. Poi quando diventano più grandi, nella fase dell’adolescenza, quando si molla un po’ perchè è giusto dare loro più autonomia, ti assicuro che si perde controllo! E’ un duro lavoro!

    • Grande grandissimo lavoro! Grazie per il tuo commento, le regole devono proprio servire come sostegno e aiuto. Ciao e grazie!

  2. Mi ha colpito molto la necessità di rivedere le regole. Il digitale è uno degli ambienti che abitiamo e come ogni ambiente va esplorato per imparare a muoversi e dar loro gli strumenti adeguati. Grazie per gli spunti di riflessione.

    • Si credo che sia essenziale dover rivedere periodicamente le regole, anche se sarebbe più rilassante deciderle una volta per tutte!

  3. Ottimi spunti di riflessione. Prima con i miei figli, ora con le mie nipoti questo è un tema sempre caldo in famiglia. Sono d’accordo sull’importanza delle regole rivedibili e adattabili.

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