Litigare fa bene: questa è ormai una certezza a casa nostra. Le volte che mi azzardo a chiedere ai miei figli di smettere di litigare, mi viene risposto immediatamente che stanno “solo litigando” e che: “mamma, tu dici sempre che litigare si può!”

Eccomi qui, cotta e mangiata a puntino!

Scherzi a parte, sono passati più di due anni dal primo post su questo tema e la pratica di questo metodo continua a funzionare molto bene a casa nostra, con una variante che ormai è entrata nel linguaggio comune dei bambini.

Vi rimando a quel post se non conoscete questo metodo del pedagogista Daniele Novara, nonché al suo libro sull’argomento che approfondisce il metodo con tanti esempi concreti.

Litigare fa bene, picchiarsi no

“Litigare fa bene, picchiarsi NO!”. Questo è ciò che i miei figli mi hanno sentito ripetere infinite volte: litigare fa bene, picchiarsi no! Ovviamente loro non perdono occasione per volersi bene stringendosi forte forte, per così dire. Tante volte in effetti stanno solo giocando in modo puramente fisico, ma in altre occasioni si fa molta fatica a rimanere sul verbale e si rischia di passare subito a un contatto fisico più o meno “forte”.

Come si può arrivare a questa consapevolezza e a un certo cambiamento?

I miei figli oggi ripetono questa frase come parte di qualcosa che condividono. Qualcosa che sanno essere giusto, anche se non sempre raggiungibile.

Che cosa ci ha aiutato?

Mi faccio questa domanda perché sono sicuramente contenta del metodo che abbiamo utilizzato e di quanta strada abbiamo percorso. Inoltre, un conto è avere 2 bambini e un altro è averne 4: gli equilibri e le dinamiche sono diverse.

Piccoli passi di consapevolezza

Applicare il metodo maieutico di Novara non è immediato. Richiede una buona dose di disponibilità a mettersi in gioco e a non demordere alla prima occasione. Occorre prepararsi, insistere e rovesciare magari quanto applicato fino a quel momento. Bisogna che i genitori siano non solo convinti, ma anche concordi nel volerlo applicare e lavorino all’unisono.  

Ci sono tre punti importanti che nell’applicare questo metodo mi hanno aiutata anche sul fronte fisico, punto per me dolente e fonte di immenso disagio. Io, infatti, faccio davvero fatica quando i miei figli iniziano a picchiarsi e perderei subito la calma seguendo il mio istinto.

Ecco su cosa mi focalizzo:

  1. Distinguere quando si tratta di un gioco e quando no. Proprio così: tante volte loro stanno semplicemente giocando e non c’è alcun bisogno che io dica nulla
  2. Osservarli in azione. Si punzecchiano, si danno fastidio e hanno un loro modo di relazionarsi che è estremamente fisico. Ma è un loro modo ed è in realtà pacifico.
  3. Ripetere come un mantra: litigare va bene, si può. È giusto litigare e discutere, ma picchiarsi NO.

La cosa davvero importante è non agire d’istinto, ma in modo consapevole. (Io appena iniziano a picchiarsi sento dentro di me un immenso fastidio che ho imparato nel tempo a dominare. Mi vengono subito in mente i miei fratelli che se le davano e io in mezzo che cercavo di separarli. Crocerossina fin da piccola..)

Litigare fa bene: un mantra da verificare ogni giorno

Certe volte si può pensare di essere arrivati e invece nell’educare i figli è sempre un continuo ricominciare. Ricominciare ogni giorno, ripetere le cose tante volte, provare un certo metodo, cambiarlo e adattarlo alla propria famiglia. Persino le regole familiari vanno periodicamente riviste: i figli crescono, le circostanze mutano e le esigenze sono diverse.

In questo tsunami della pandemia abbiamo passato tanto tempo in famiglia e ho potuto davvero verificare la consistenza di questo metodo. Mi sono morsa la lingua tante volte: una giornata senza litigi si è vista poche volte, ma la maggior parte delle volte i bambini hanno risolto i loro litigi in modo autonomo. Tante volte mi hanno anche stupito con soluzioni originali, altre volte sono dovuta intervenire per favorire il dialogo e suggerire una soluzione, altre ancora ho semplicemente lasciato sbollentare gli animi e dato un abbraccio.

Erroneamente, e forse ingenuamente, noi genitori pensiamo di dover risolvere le situazioni e i conflitti. Soprattutto sentiamo l’esigenza di doverli risolvere subito, crediamo che spetti a noi trovare una soluzione che riporti la calma. Ecco, invece, quando abbiamo questo pensiero dobbiamo fare solo una cosa: fermarci, osservare i nostri figli e aspettare.

Litigare fa bene è ormai per me una certezza: lasciamo ai nostri figli la possibilità di sperimentarlo sulla propria pelle.

8 COMMENTI

  1. Ottimi spunti!
    Io sono figlia unica e non ho imparato a litigare, forse per questo mi ritrovo in difficoltà di fronte ai conflitti, che mi mettono sempre in crisi. Anche mia figlia è figlia unica e spero che non faccia lo stesso. Cio’ che non si è imparato in famiglia, si riporta poi all’esterno, se avessi fatto esercizio litigando e facendo pace, forse mi sarei sentita meno ferita in tanti casi e sarei meno permalosa. Pertanto credo che il metodo che applicate sia assolutamente fruttuoso! Bravi!

    • Di sicuro fare esercizio da piccoli aiuta a gestire i conflitti da adulti, però credo si possa sempre imparare, non è mai troppo tardi!!

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