Stare insieme durante le vacanze di Natale ha arricchito la mia vita di mamma di nuove scoperte. Ovviamente anche di fatiche, arrabbiature, nervosismo e sconforto. Durante ogni periodo di convivenza “stretta” (ri)scopro quanto la famiglia sia un sistema dinamico.

Succede anche a voi? Ma in che senso un sistema dinamico?

La famiglia: un vero sistema dinamico

Un sistema dinamico in quanto ogni componente della famiglia è in continuo cambiamento e allo stesso tempo continuamente va a influenzare gli altri, a cambiarli, a influenzarli e a stupirli.

Con questo non voglio dire che sia o debba essere un sistema anche democratico, anzi. E’ bene che rimanga, a mio avviso, una netta divisione fra chi ha la guida e il compito di educare e chi invece si trova a ubbidire e seguire.

Io non sono la stessa mamma che ero 3 anni fa e vedo i miei figli crescere e cambiare sempre più velocemente. O semplicemente ora me ne accorgo di più, sono più attenta e meno confusa (e ho riconquistato un sonno regolare, questo incide moltissimo).

Alcuni dei cambiamenti che vedo nei miei figli, soprattutto nell’approccio alla vita, mi commuovono. Un figlio che passa da arrabbiature frequenti e incalcolabili a sorrisi quasi in ogni situazione, mi stupisce. Solo un anno fa sarebbe stato impensabile!

La forza che possiamo avere cambia a seconda degli eventi e delle circostanze che ci troviamo ad affrontare. Siamo diversi quando c’è qualcuno che ci guarda. Per esempio, mi è capitato di avere un atteggiamento più positivo del solito in una situazione difficile perché ero cosciente che il dolce creativo mi stesse scrutando e avesse bisogno di essere rassicurato. Non da parole, ma da fatti.

Questa dinamicità mi insegna l’umiltà. Essere genitore esige che io possa garantire a mio figlio alcuni diritti basilari, fra i quali il principale è proprio il diritto ad essere educato. Nello stesso tempo succede che io possa imparare dai miei figli, dalla loro posizione, dalla loro positività e semplicità. L’umiltà di sapere che ho ancora tanto da imparare e che tutto mi può correggere.

La luce del bosco che illumina l'imperfezione che siamo

L’imperfezione che ci caratterizza

La famiglia è anche un sistema fortemente imperfetto. Un sistema nel quale continuamente si fanno errori e continuamente si deve ricominciare, come ci ricorda l’autrice del libro La Famiglia Imperfetta. Continuamente cadiamo, sbagliamo, non ascoltiamo, urliamo e agiamo istintivamente. Continuamente ci ritroviamo a ricominciare. E questo succede più spesso proprio nei giorni di convivenza stretta e di vacanza, come quelli appena trascorsi.

Quale insegnamento migliore ci può essere della bellezza del poter ricominciare ad ogni istante? Quanto può essere liberante dirsi: ho sbagliato, ti chiedo scusa, ricominciamo.

Questo mi insegna l’ironia. L’ironia soprattutto verso me stessa. Io che vorrei essere perfetta, non sbagliare mai, fare sempre tutto secondo l’ottimo, nei tempi giusti sentendomi sempre al massimo. Ma nella realtà non ci riesco e l’alternativa all’ironia è presto detta: la lamentela facile. Si può sorridere di quanto siamo divisi e imperfetti? Si! E in effetti è più corrispondente della lamentala e insegna di più. Ridere insieme ai nostri figli di come siamo fatti: imperfetti.

La praticità dell’educazione

La cosa che più mi affascina dell’educazione è che è davvero qualcosa di molto pratico. Il nostro modo di essere e di vivere, quindi tutta la nostra comunicazione non verbale, insegna più di tutte le nostre parole. Possiamo leggere milioni di libri, avere tante teorie e fare interminabili sermoni serali o mattutini (per chi ha il tempo). Tuttavia i nostri figli continueranno a guardare maggiormente come viviamo nel quotidiano. Saranno attenti a come viviamo gli ideali e i valori che riteniamo essenziali, scruteranno con attenzione come reagiamo di fronte agli eventi e agli imprevisti e a quelle che sembrano delle sconfitte.

Questo aspetto mi insegna da sempre la pazienza. L’educazione è una cosa pratica e richiede tutta la mia pazienza. Ossia il mio riflettere, il mio ascoltare, il mio aspettare a spiegare, risolvere e chiudere le questioni. La pazienza di stare sulla domanda e sul problema che incontro. Imparare ad ascoltare davvero è una cosa molto pratica ed è qualcosa che i figli ci implorano di fare. Questo richiede tutta la mia pazienza e attenzione. La famiglia è davvero un sistema dinamico, imperfetto e pratico che continua ad essere un luogo dove poter crescere.

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