La scuola dei miei figli è stata ripetutamente invasa dai pidocchi negli ultimi mesi. Succede in tutte le scuole, ma questa volta sembra che gli avvisi in merito non abbiano mai fine. E allora ho ricominciato a chiedermi: come si fa a fare prevenzione? Esiste una prevenzione per i pidocchi nei bambini?

Ne abbiamo parlato e riparlato anche fra genitori: come possiamo tutti insieme combattere la pediculosi e allontanare questo incubo ormai più che ricorrente?

Bambini e pidocchi: quale prevenzione?

Ormai quando abbraccio i miei figli penso che in quei meravigliosi momenti potrebbe essere che un pidocchio stia passando dalla loro testolina sulla mia: questo per farvi capire il livello di ansia e psicosi sull’argomento. Allora meglio cominciare con un breve ripasso su cosa siano davvero i pidocchi e come poterli riconoscere.

Cosa sono i pidocchi dei capelli?

Il pidocchio dei capelli è un parassita che vive a contatto del cuoio capelluto e si nutre del sangue dell’ospite. Il suo ciclo vitale è composto di 3 stadi:

  • Uovo (o lendine): di forma allungata, colore bianco-grigiastro, sono lunghe massimo 1 mm, sono deposte dalla femmina adulta e incollate alla base del capello. In particolare si trovano dietro le orecchie e sulla nuca.
  • Ninfa: le lendini si schiudono dopo circa 1 settimana e danno origine alla ninfa, la quale dopo 1 settimana si trasforma nel pidocchio adulto. La ninfa ha un aspetto simile all’adulto, ma è più piccola e addirittura trasparente, invisibile per l’occhio umano per i primi giorni di vita.
  • Pidocchio adulto: misura circa 2 mm, ha sei zampe e “piedi” a forma di uncino, che gli permettono di attaccarsi strettamente al capello. Vive bene solo a 37 gradi di temperatura (dopo poche ore lontano dal tepore di un cuoio capelluto, muore) e si nutre ogni tre-sei ore del sangue del suo ospite, pungendone la cute del capo. Il suo colore varia da marrone a bianco-grigiastro. La femmina vive sino a 4 settimane e depone fino a 10 uova al giorno: le uova si attaccano con una “colla” molto resistente (la chitina) alla base del capello. 

Pertanto passano dai 15 ai 20 giorni affinché un uovo che resista al trattamento farmacologico possa schiudersi, svilupparsi e cominciare a riprodursi di nuovo.

Quando si è certi che l’infestazione sia in atto?

La certezza dell’infestazione si ha solo quando si trova il pidocchio vivo: non è sempre facile perché il pidocchio si muove velocemente.

La presenza di lendini tra i capelli non è una prova certa di infestazione in atto. Le uova, infatti, rimangono attaccate ai capelli anche quando sono morte o vuote e possono perciò seguire il bambino nella crescita.
Anche se morte o vuote, comunque, le lendini non si staccano facilmente dal capello e vanno rimosse con il pettinino a denti stretti o con le dita.

Altro aspetto da conoscere è che le uova vitali sono grigie e difficili da identificare, mentre le uova morte o vuote sono bianche, più evidenti ma confondibili con la forfora. Per questi motivi l’unico sistema certo per diagnosticare un’infestazione in atto è trovare almeno un insetto vivo sul cuoio capelluto.

Bambini e pidocchi: sfatiamo alcuni falsi miti!

Contrariamente a quanto si tende a credere, i pidocchi “non saltano” da una testa all’altra. Il contagio avviene fra persona e persona, sia per contatto diretto, che attraverso lo scambio di effetti personali, quali: pettini, spazzole, fermagli, sciarpe, cappelli, asciugamani, cuscini, biancheria da letto, ecc.

Ecco perché gli abbracci, che mettono a contatto proprio la parte della testa vicino alle orecchie, sono spesso il vettore del contagio, sempre se c’è un contatto che duri almeno 30 secondi (ergo: abbracciatevi velocemente!)

È importante ricordare che non è possibile prevenire la pediculosi, pertanto usare i prodotti antiparassitari a scopo preventivo non rende immuni dall’infestazione, ma, al contrario, è una pratica inutile e dannosa. Inoltre i trattamenti tendono a squamare la cute o a irritare le cuti più sensibili. 

Debellare la pediculosi con il farmaco non solo è diventato più difficile, ha inoltre portato questi prodotti ad essere sempre più aggressivi e forti, con effetti collaterali sulla pelle visibili anche dal primo trattamento. 

Bambini e pidocchi: qual è la vera prevenzione?

Purtroppo la vera prevenzione implica un lavoro metodico, costante ed educativo da parte dei genitori. E’ necessario ed importante inoltre che i genitori si informino e imparino a riconoscere e trattare la pediculosi. La misura più importante è infatti il controllo settimanale della testa anche sui figli senza sintomi. Fra l’altro il prurito che può dare la pediculosi non si manifesta su tutti i bambini e comunque si manifesta dopo almeno 4 settimane nelle persone colpite per la prima volta.

Vediamo quali sono gli strumenti indispensabili per mettersi all’opera:

  • Una buona luce
  • 1 pettinino a denti molto stretti
  • 1 Lente d’ingrandimento
  • Acqua e aceto scaldati insieme o Balsamo per aiutarsi a controllare e togliere le eventuali lendini
  • Oli essenziali naturali. Per esempio si può aggiungere qualche goccia di “Tea Tree Oil” allo shampoo. Gli oli essenziali e naturali possono essere uniti allo shampoo o messi sulla testa (dietro le orecchie e sulla nuca) a scopo preventivo anche quotidianamente.

Bisognerebbe controllare le teste almeno una volta a settimana o a giorni alterni. Inoltre se si fa un trattamento perché si è accertata la presenza dei pidocchi poi con il pettinino bisognerà procedere a rimuovere le lendini. In certi casi il pettinino non è efficace e saranno necessarie le dita per una rimozione manuale e certa delle lendini. E’ un lavoro manuale e minuzioso, ma se fatto bene è risolutivo.

Praticando un controllo puntuale e costante è possibile fare una vera prevenzione sui bambini per i pidocchi. Erroneamente si può pensare che i nostri figli prendano i pidocchi tutti i mesi, in realtà con molta probabilità non è mai stata trattata bene la pediculosi e dopo un tempo preciso si ripresenta.

Buon controllo delle teste a tutti!

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