Da dove iniziare per cercare di gestire bene il tempo? E che cosa vuol dire gestire bene il tempo? E’ possibile avere del tempo per sé avendo concluso ciò che ci eravamo prefissati?

Queste sono solo alcune delle domande che da mesi mi girano nella testa. Tante volte ci diciamo: non ho tempo. Ma allora è possibile gestire bene il tempo e usarlo meglio?

C’è del tempo che possiamo riprenderci?

“C’è, esiste, questo è sicuro. Però non si può toccare o afferrarlo. Né trattenerlo. Che sia come un profumo? No, è una cosa che scorre di continuo e che, quindi, deve giungere da qualche parte. Che sia come il vento? No, no. Ci sono. Forse è una specie di musica che non si avverte perché c’è sempre. Eppure io credo che l’ho sentita qualche volta, bassissima.”

Michael Hende

Il tema è vasto e non esiste un metodo univoco che possa andare bene per tutti. E’ chiaro però che da qualche parte bisogna cominciare, ecco quindi 5 passi da cui iniziare:

1) Una sola per tutti

Il primo passo è avere una agenda dove segnare gli appuntamenti di tutta la famiglia. Può essere una agenda o un calendario o ancora un planner mensile. Non è scontato avere una visione degli impegni di tutta la famiglia: a me permette di organizzarmi con gli incastri necessari e di non perdere i pezzi. L’upgrade di questo primo passo è che l’agenda sia anche condivisa, passaggio essenziale. Io da qualche anno uso un’agenda cartacea fantastica ma ci sono anche tante soluzioni digitali.

2) Lo stretto quotidiano

Avere una seconda agenda o un semplice quaderno da utilizzare per la “to do list” quotidiana. Io la preparo la sera per il giorno dopo: un semplice elenco delle cose da fare e il momento che penso di dedicargli (mattino presto/pomeriggio/sera). Quando sono particolarmente sul pezzo inserisco anche gli orari precisi, questo mi aiuta quando sono molto stanca e fatico anche a pensare a cosa dovrei fare. Ritrovarmelo scritto mi alleggerisce e non mi fa perdere tempo.

3) Sfidare l’agenda

Ovvero inserire in agenda sempre del tempo per me. Se aspetto il momento in cui “avrò il tempo” per pianificare qualcosa che desidero, so già che non lo farò. D’altronde ogni volta che riesco a segregare un pochino di tempo per me le conseguenze sono positive anche per chi mi sta intorno. Sto meglio, sono più contenta e più disponibile ad affrontare tutto il resto. Lo so, talvolta ci può sembrare che questo tempo non ci sia, ma c’è. Bisogna iniziare con poco: 15 minuti di bellezza tutta per noi cancellando la trascuratezza che sembra imporci questa vita frenetica.

4) Qualche regola stabile

Stabilire dei momenti fissi nella giornata o almeno nella settimana per determinate attività. Per esempio decidere una volta per tutte i 2 giorni della settimana nei quali alzarmi presto per fare pilates o il pomeriggio da dedicare a una specifica attività con i bambini. O ancora decidere quale sera dedicare allo studio e stabilire a che ora spegnere il telefono.

5) Imparare a delegare

Delegare tutto ciò che è possibile delegare. Questo ultimamente me lo ripeto spesso. Già, ma cosa è davvero da delegare e cosa no? Per poterci aiutare bisogna avere chiara l’importanza e il grado di urgenza di ciò che c’è da fare, per esempio io vorrei fare sempre tutto in prima persona, ma molte volte non è possibile. Non tutto ciò che è urgente è anche importante e presuppone che debba farlo io. Usare un criterio chiaro mi fa uscire dall’indecisione cronica o dai sensi di colpa. La Matrice di Eisenhower è un ottimo strumento per distinguere ciò che urgente e importante da ciò che è importante ma non è urgente e si può pianificare o posticipare. E’ un utile strumento per visualizzare cosa delegare e cosa eventualmente eliminare.

In questa nuvola di fine anno scolastico la stanchezza è tanta e talvolta sembra prendere il sopravvento. Ma è una stanchezza che mi ricorda quante cose ci sono e per quante posso essere grata, in attesa del meritato riposo che permetta di rigenerarsi, riflettere e organizzare l’agenda del nuovo anno!

4 COMMENTI

  1. Ottimi consigli, anche per chi è una mamma di lungo corso come me. Pensa che solo quest’anno ho avviato l’agenda quotidiana. Mi segno tutto e quello che non riesco a fare lo rimando al giorno successivo, indicandolo con una freccia e riscrivendolo. Questo mi ha aiutato moltissimo, anche se, di giorno in giorno, continuo a restare indietro di settimane 😉

    • Restare indietro mi sembra il minimo e riprogrammare è una costante anche per me, ma che soddisfazione da mettere una riga sopra quello che si è fatto?!! Comunque scriversi tutto per me rimane fondamentale! A presto!

  2. Tu non sai quante agende ho comprato nel corso della vita: le usavo un mese e poi sul comodino a fare la polvere! Mi dico sempre che devo imparare ad usarle a dovere.

    Io ho un part time e se imparassi bene a gestire il mio tempo, riuscirei fare una marea di cose: credo che se iniziassi a fare un planner settimanale ed impormi le cose sarebbe un gran salto in avanti (impormi nel senso positivo ovviamente!).

    • Katja devi assolutamente iniziare e un planner settimanale mi sembra una ottima base di partenza. Imparare a gestire bene il tempo si può!! Fammi sapere come andrà!

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