Farsi aiutare in casa dai figli non è soltanto essenziale per la sanità mentale di tutte le mamme, ma è anche estremamente utile per permettere ai bambini di accrescere autonomia e capacità manuali. E’ bene che i bambini possano sviluppare queste doti nella vita di tutti i giorni. Perdersi questa occasione sarebbe un vero peccato per loro e per tutta la famiglia.

Oltre a questo, farsi aiutare in casa dai figli è un’ottima occasione per le mamme per imparare a delegare. Accettare di non poter continuare a fare tutto in prima persona, all’infinito e in modo impeccabile (a meno che non si voglia fare solo quello). Le cose da fare a casa sono sempre infinite: condividere i compiti è un’occasione di aiuto reciproco per alleggerire il carico quotidiano dei genitori.

Una volta accettato che nessuno farà le cose bene come noi, che casa nostra non sarà mai quella che vediamo sul catalogo e che coinvolgere i figli è un bene prezioso, soprattutto per loro, bisogna capire quando e da dove iniziare.

Quando iniziare a farsi aiutare in casa dai figli

Non si può imporre o impostare una nuova routine in modo improvviso. Per iniziare occorre andare per gradi e per tentativi, con una buona dose di pazienza, flessibilità e un certo grado di rischio. Si può iniziare a parlarne con i bambini e preannunciare che presto ognuno avrà un compito in casa, raccontando cosa facevate voi a casa alla loro età.

Una volta ristabilita la routine della scuola e delle varie attività extra scolastiche, si può pensare di impostare una nuova routine. Ottobre può essere il mese giusto per iniziare a farsi aiutare in casa dai figli.

Come farsi aiutare in casa dai figli: 3 consigli per iniziare

Prima ancora di cominciare occorrerà decidere le mansioni di ognuno e possibilmente fissarle per scritto. Fissare e stabilire i compiti assegnati ad ognuno è un aiuto alla memoria delle mamme (spesso in bilico precario) e allo stesso tempo uno strumento concreto per non perdere tempo in discussioni o litigi per stabilire a chi tocca fare cosa.

Se come me avete deciso che sia venuto il momento di farvi aiutare dai vostri figli in modo più strutturato e puntuale, occorre cominciare. Ma da dove partire? Ecco 3 semplici consigli per iniziare.

1. Partire dalle loro preferenze

Sentirsi utili e allo stesso tempo unici è un buon punto di partenza. Per stabilire le diverse mansioni partite da ciò che i bambini preferiscono fare, ovviamente correlato alla loro età. Non tutti amano preparare la tavola o sparecchiare, di solito tutti amano aiutare in cucina, ma di certo troppi aiutanti in contemporanea possono essere d’intralcio. Chiedete a ognuno le sue preferenze e annotatele.

2. Pianificare tenendo conto della loro giornata

Ci sono diversi fattori da tenere in conto per cercare di suddividere equamente i compiti:

  • Orari scolastici e impegni extra scolastici (stanchezza, ora di rientro a casa, eventuale studio)
  • Età dei bambini
  • Bilanciamento delle diverse mansioni fra i fratelli

Tenere conto di orari, allenamenti e compiti ci può aiutare a delineare i confini entro cui fissare le diverse responsabilità. La prima versione può essere soft e prevedere un impegno quotidiano per 4 giorni su 5 (iniziando dalla settimana feriale e lasciando un “giorno libero”). L’ideale è creare una tabella (su un excel per esempio) e appenderla in cucina in un punto ben visibile per tutti.

Posate e tovaglioli su un piatto: lasciare indizi per farsi aiutare dai figli in casa
Lasciare qualche indizio per iniziare a farsi aiutare in casa dai figli

3.  Delegare davvero

Questa è la parte più difficile: delegare davvero. Se si è deciso che a preparare la tavola sarà sempre il piccolo di casa bisogna lasciare che lo faccia. Lasciarlo sperimentare, scegliere e anche sbagliare. Accettare che scelga i piatti che più gli piacciono invece che quelli che servirebbero. Allenarsi per trovare la giusta misura, valorizzando il contributo positivo del bambino.

Occorre infatti impegno anche da parte nostra, oltre a costanza, pazienza e flessibilità. Soprattutto all’inizio: bisogna crederci, credere in loro, ce la possono fare. Capiterà di non avere voglia, sarà tardi o i bambini faranno un disastro invece che esservi d’aiuto. E il pensiero ricorrente sarà: farei prima da sola! Succederà anche questo. Tuttavia la soddisfazione di un bambino che impara a mettere i piatti in lavastoviglie – ed è fiero di riuscire e di sentirsi utile – ne vale. Senza contare che questo concorre allo sviluppo della sua autonomia e gli sarà molto utile in futuro.

Bambino che sbatte le uova: iniziare dalla cucina per farsi aiutare dai figli in casa
Cucinare è fra i compiti più ambiti a casa nostra

Prendere le misure e non mollare

Questa prima fase di rodaggio è utile per verificare ed eventualmente ricalibrare i compiti assegnati e la frequenza. Probabilmente qualche turno andrà cancellato o qualche mansione cambiata. L’ideale espresso nella tabella va sempre ricalibrato con una sana dose di realismo, ma senza demordere. E’ bene per tutti che i bambini partecipino attivamente alle mansioni da svolgere in casa!

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