Ero convinta di non doverlo “spingere” a leggere un pochino di più, mi sembrava di violare la sua sfera personale di preferenze e non volevo si sentisse costretto a leggere per farmi piacere. Desideravo immensamente che potesse godere della lettura e apprezzarne quanto me l’utilità, la gioia e l’attaccamento. Io ormai non posso farne a meno per vivere.

Durante tutta l’estate dopo la II elementare il dolce creativo ha letto poco o niente, soffermandosi più che altro su qualche fumetto. Presa da tanti pensieri e incombenze non mi sono soffermata più di tanto su questo dettaglio. Che però non è un dettaglio. Non per me almeno.

Qualche tempo dopo parlando con una mia amica che mi racconta di suo figlio e degli ultimi imprevisti, improvvisamente ho un’intuizione che va proprio a rispondere a quell’incrinatura che mi era rimasta.

Così la sera stessa decido di raccontare a mio figlio perché mi piaccia tanto leggere con tutte le mie personalissime ragioni. Parto da me, da ciò che mi fa brillare gli occhi e salire l’adrenalina.

E poi insisto su quanto sia importante leggere, anche a fini scolastici e per scrivere meglio.

E sbam.

Forse aspettava solo questo. Aspettava solo che una persona per lui autorevole gli proponesse con ragioni adeguate perché valesse la pena buttarsi in qualcosa. O forse semplicemente non li ho imposto qualcosa, ma ho condiviso con lui una cosa che mi appassionava. Sta di fatto che mio figlio da quel momento inizia a leggere. Prima qualche libricino, poi anche libri più spessi. E una sera mi chiama per chiedermi: “mamma, cosa vuol dire mingherlino??”.

Voi non potete capire la gioia nel mio cuore!

Vale sempre la pena fare loro delle proposte, continuamente, senza scoraggiarsi. Bisogna continuare a comunicargli ciò che ci appassiona, semplicemente vivendolo noi stessi, e continuare a proporre loro ciò che dà senso al nostro vivere.

Vi lascio i link ad alcuni dei libri che mio figlio ha iniziato a leggere e che vi consiglio:

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